venerdì 7 novembre 2008

Messina: studenti occupano Rettorato


Venerdì 07 Novembre 2008 15:38


Il presidio della settimana scorsa al rettorato di Messina

Diversi studenti dell'ateneo di Messina stanno occupando i locali del rettorato dopo aver preso parte al corteo partito stamani da piazza Antonello per protestare contro i tagli all'universita' prevista dalla riforma Gelmini. Secondo una prima ricostruzione dei sindacati, i manifestanti hanno deciso di occupare i locali dopo che gli era stato vietato di entrare nell'universita' in quanto questa mattina le porte dell'ateneo erano state bloccate: gli studenti sono riusciti a forzare il blocco e ad entrare.

Una delegazione e' stata poi ricevuta da uno dei pro rettori. Al corteo di protesta di questa mattina ha preso parte anche la Cgil di Messina. ''Non si puo' parlare di riforma perche' non esiste una riforma senza investimenti. Il governo ha operato solo tagli e poi sulla base della riduzione delle risorse ha disegnato una scuola e una universita' piu' povera e meno formativa'', ha detto Graziamaria Pistorino, segretaria generale della Flc Cgil Messina.

''Se si blocca il turn over si ferma l'avvicendamento tra i vecchi baroni e i nuovi docenti. Avremo un'universita' sempre piu' vecchia'', ha spiegato Daniele David, della Nidil Cgil di Messina. (ANSA).

Università: manifestazioni e cortei in tutta la Calabria

Università: manifestazioni e cortei in tutta la Calabria
Venerdì 07 Novembre 2008 11:26

Manifestazioni di protesta degli studenti universitari e delle scuole medie superiori sono in corso da stamani a Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria. A Cosenza il corteo degli studenti e' aperto da uno striscione con la scritta ''Noi la crisi non la paghiamo''. Universitari, studenti delle scuole della citta', ricercatori e docenti dell'Unical si sono ritrovati a piazza Zumbini e stanno intonando cori contro il governo: ''Una, dieci, cento, mille occupazioni'' e poi ancora ''Gelmini non ti vogliamo''.

A Cosenza sono giunte anche delegazioni di studenti universitari di Messina, Potenza e Reggio Calabria. ''Stiamo partecipando molti docenti dell'ateneo - ha detto il preside della facolta' di Lettere dell'Unical, Raffaele Perrelli - Lo scopo principale e' quello di arginare la politica del governo sia in tema di tagli che di trasformazioni delle fondazioni. E' importante la nostra presenza accanto agli studenti''. A Catanzaro gli studenti dell'Universita' Magna Grecia e delegazioni delle scuole medie superiori stanno partecipando ad un corteo che sfilera' per le vie principali del capoluogo calabrese.

A Reggio Calabria, a causa della pioggia delle scorse ore, gli studenti hanno deciso di trasformare il corteo in un Sit-In in corso nei pressi del lungomare.(ANSA)
Movimento studentesco: la posizione degli studenti di Agraria
Venerdì 07 Novembre 2008 10:36
La nascita del movimento studentesco in opposizione alla riforma del sistema scolastico e universitario risulta essere uno dei fenomeni più interessanti dell’ultimo mezzo secolo.

Dinnanzi ad un provvedimento normativo che interessa il futuro delle nuove generazioni,quindi scuola e università in maniera del tutto spontanea e libera gruppi di studenti,a prescindere dal colore politico di appartenenza hanno creato un trade union che ha portato in tutta la Calabria ed in tutta Italia una mobilitazione di massa che da diverso tempo non si vedeva segno di una maturità politica che noi giovani oggi possediamo.

La reale voglia di manifestare il proprio dissenso nei confronti di chi non ha coinvolto le parti sociali e non ha curato gli interessi del mondo dei giovani ha fatto si che alla protesta degli studenti si aggiungesse il personale dipendete ai docenti,a quasi tutte le organizzazioni studentesche giovanili , a gran parte della società civile.

Anche dentro l’Università Mediterranea è nata una mobilitazione che ha coinvolto gran parte del corpo discente,importante sotto questo punto di vista è stata l’assemblea,che ha coinvolto un numero impressionante di studenti , alla quale ha preso parte il Magnifico Rettore dell’Università Mediterranea Prof Massimo Giovannini ed il direttore amministrativo dott. Antonio Romeo.

L’Università oggi ha bisogno di essere supportata ed incentivata,ha bisogno di un governo nazionale che possa tutelare e sostenere le esigenze degli studenti che possa consentire a tutto il Sud di crearsi le basi per il proprio futuro,in base ai normali criteri di meritocrazia; ritengo che questo stato di mobilitazione debba proseguire,sempre in maniera pacifica e moderata per dare in modo ancora più forte il sentore che il cambiamento che vogliamo debba necessariamente passare dal dialogo e dal confronto, principi basilari di una democratic governace,noi studenti Universitari non ci fermiamo!!!

Insieme si può.

Domenica Caia
Consigliere degli Studenti Facoltà di Agraria
Strill.it

ASSEMBLEA UNIVERSITÁ MEDITERRANEA DEL 5 novembre 2008

Si è svolta nell’affollatissima Aula Magna di Ateneo "Antonio Quistelli", l’assemblea dell’Università Mediterranea con grande partecipazione di tutte le componenti accademiche.

Dopo gli interventi del Rettore e del Direttore Amministrativo, hanno preso la parola i rappresentanti degli studenti, dei docenti, dei dottorandi di ricerca (ADI) e del personale tecnico-amministrativo.

Ne è scaturito l’allegato documento di sintesi:

ASSEMBLEA UNIVERSITÁ MEDITERRANEA DEL 5 novembre 2008

L’assemblea della Mediterranea, riunitasi in data 5 novembre 2008 presso l’Aula Magna di Ateneo “Antonio Quistelli”, ha discusso sulle misure contenute nella Legge 133/08 e in particolare sul blocco del turn-over del personale delle università, sui consistenti tagli del Fondo di Funzionamento Ordinario delle università italiane e sulla nascita delle Università/Fondazioni.
Preliminarmente l’assemblea accoglie e condivide i contenuti del documento approvato il 28 ottobre dagli studenti della Facoltà di Architettura in merito ai tagli previsti dalla Legge 133/08 e nel merito manifesta le seguenti considerazioni:

1) Il blocco del Turn-Over ridurrà inevitabilmente il numero dei docenti e impedirà che si possa realizzare un cambiamento generazionale dentro il Sistema Universitario, impedendo l’inserimento nell’Università di giovani dottorandi, ricercatori precari, assegnisti, borsisti, collaboratori atipici e personale precario.
L’altro aspetto, preoccupante, viene dal fatto che senza il turn-over si dovranno chiudere corsi di laurea e comunque sarà impossibile aprirne altri.
Le conseguenze per l’Università Mediterranea saranno la rinuncia nei prossimi anni a circa 30 unità di personale tra docenti e PTA, che non potranno essere sostituite se non per una percentuale risibile, e quindi una riduzione massiccia della didattica, quantificabile in 2000 ore di lezione, danneggiando così gli studenti che avranno un’offerta formativa sempre meno ricca e docenti in numero non sufficiente a sostenere i corsi di studio. Ciò impedirà, a maggior ragione, l’ampliamento dell’offerta formativa in Facoltà come Giurisprudenza che ha forti richieste da parte degli studenti di aprire il Corso di Laurea Specialistica in Scienze economiche.

2) I tagli al Fondo di Funzionamento Ordinario produrranno inevitabilmente il dissesto dell’intero sistema universitario italiano che con i drammatici tagli prospettati diverrà non sarà neanche nelle condizioni di remunerare gli stipendi al personale.
Il sistema universitario è già largamente sotto finanziato rispetto agli standard europei. Viene chiesto di sommare l’aumento inevitabile delle spese obbligatorie ai tagli che vengono ora previsti in crescita per cinque anni.
La Mediterranea, è una delle università che mantiene il rapporto FFO/Stipendi nei limiti del 90%, e precisamente all’86,3%, e che non ha alcun indebitamento.
Con la decurtazione prevista dalla Legge Tremonti il nostro Ateneo si troverà, nell’arco di 5 anni, ad avere una riduzione di circa cinque milioni di euro rispetto ai trenta milioni che attualmente rappresentano l’FFO. Se si considera che attualmente le spese per stipendi fissi ammontano a circa venticinque milioni di euro, si comprende bene come l’integrale applicazione della Legge Tremonti porterà in qualche anno all’utilizzo dell’intero FFO per il pagamento degli stipendi, con conseguenti riduzioni nei servizi agli studenti, alla ricerca e alla didattica, che non potrebbero essere più finanziate neanche per mantenere i servizi essenziali.

3) Riguardo alla possibilità di trasformare gli Atenei in Fondazioni private, sembra veramente incredibile che una decisione di tale portata possa essere ridotta a un comma inserito in una legge di carattere finanziario, senza che vi sia stata neanche una concertazione con i soggetti interessati e soprattutto senza comprendere l’impossibilità dell’applicazione di tale norma in Atenei quali la Mediterranea che operano in un contesto territoriale privo di un tessuto imprenditoriale.

Ciò premesso, l’assemblea dell’Università Mediterranea in tutte le sue componenti esprime con forza un triplice NO ai tre punti cardine della legge Tremonti e invita il governo ad un immediato ripensamento su tali misure ed all’avvio di una concertazione con tutte le componenti accademiche del sistema universitario affinché le misure occorrenti per un rilancio delle università italiane siano contenute in un vero progetto di riforma che non può partire da misure finanziarie e tagli indiscriminati alle Università.

Contestualmente l’assemblea richiama alla condivisione delle responsabilità gli enti territoriali (Regione, Provincia e Comune) che sono chiamati in un momento drammatico di carenza di risorse a contribuire in maniera fattiva alla sopravvivenza e, se possibile, allo sviluppo della Mediterranea attraverso l’adozione di provvedimenti che attribuiscano risorse consolidate all’Ateneo