L'assemblea generale della comunita' accademica dell'Universita' Mediterranea di Reggio Calabria ha approvato un documento nel quale si ribadisce un ''secco no a tagli indiscriminati''.
L'assemblea, alla quale hanno partecipato circa settecento persone tra docenti, studenti e personale amministrativo dell'Ateneo, si e' svolta stamani ed e' stata coordinata dal Rettore dell'Universita' di Reggio Calabria, Massimo Giovannini. Per circa tre ore si e' discusso della riforma Gelmini e sono state analizzate le ripercussioni che si avranno nell'ateneo reggino.
L'assemblea e' stata molto partecipata e, con toni pacati, ha visto numerosi interventi da parte di docenti e studenti. Al termine dei lavori e' stato approvato un documento nel quale viene analizzata la situazione e si ribadisce anche la necessita' di un ''tavolo di concertazione per approdare ad una riforma del sistema universitario''.(ANSA).
Messina, intimidazione a preside Facoltà Veterinaria
Mercoledì 05 Novembre 2008 17:55
Due proiettili nascosti in una busta sono stati scoperti accanto all'auto del professore Vincenzo Chiofalo, preside della Facolta' di Veterinaria del'universita'di Messina. E' stato lo stesso docente a denunciarlo. Sul caso stanno indagando i carabinieri, coordinati dalla procura di Messina. Dai primi rilievi sembra che si tratti delle munizioni di un fucile a pallettoni.
Un atto intimidatorio che coincide con l'udienza preliminare nei confronti di 27 indagati per un presunto concorso truccato proprio nella facolta' di Veterinaria e la gestione illecita di alcuni fondi di ricerca. Tra gli indagati che hanno scelto il rito ordinario, anche il rettore Franco Tomasello ed il professore Battesimo Consolato Macri', ex preside della facolta' di Veterinaria.(ANSA).
GELLI: DONADI, BERLUSCONI E' L'EREDE POLITICO DELLA P2
"In un Paese dove sembra non esserci limite alle vergogne nazionali ci ritroviamo anche a sdoganare l'eversione con Licio Gelli. Noi speriamo che 'Odeon Tv' ripensi ala sua scelta e si renda conto dell'assoluta inopportunita' di dare spazio ad una persone che rappresenta una delle pagine piu' brutte della storia italiana".
E' quanto afferma Massimo Donadi, presidente dei deputati dell'IdV, in un'intervista al giornale online Quinews.it. "Che Berlusconi, come dice Gelli, sia il continuatore del piano della P2 - afferma Donadi - noi lo stiamo ripetendo dal primo giorno di questa legislatura.
L'attacco alla magistratura e l'attacco all'autonomia e all'indipendenza dei mezzi di informazione costituiscono due delle tappe che nel piano di rinascita democratica stavano alla base di quell'indebolimento della democrazia e del rafforzamento autoritario di un potere governativo che era al centro del piano di Licio Gelli e di cui Berlusconi e' - conclude - a tutti gli effetti l'erede politico".
La Gelmini ci vuole tutte a casa …la legge 133 sempre più precarie!
La finanziaria 2008 prevede tagli ingenti all'istruzione pubblica, scuola e università, con l'obiettivo di trasformare i servizi pubblici d'istruzione in fondazioni private e alimentare la compartecipazione dei privati nella sanità in maniera consistente, eliminando i fondi per consultori e centri anti violenza (servizi fondamentali per la salute delle donne). I tagli alla spesa sociale sono un duro attacco alla libertà e all'autonomia delle donne che saranno così costrette a svolgere il ruolo di ammortizzatore sociale sostenendo tutti quei servizi di cura di cui il pubblico non si fa più carico.
La riforma Gelmini (ex dl 137), in nome della maestra unica, taglia in primo luogo posti di lavoro di donne-insegnanti e blocca qualsiasi futuro a chi oggi studia scienze della formazione. Inoltre la riduzione del tempo scuola da 40 a 24 ore settimanali (cancellazione del tempo pieno) ricaccerà la donna nell'unico e solo ruolo che le è stato concesso nella storia: quello di madre a casa a farsi carico dei propri figli, costretta addirittura a rinunciare al proprio lavoro.
La legge 133 taglia i fondi alla ricerca incidendo sulla formazione e sulla possibilità di specializzazione sempre più necessario soprattutto per quelle donne che guardano al mondo della scienza. La riduzione del turn over al 20% chiuderà sempre di più le porte alle ricercatrici che, già oggi a parità di curriculum non vengono stabilizzate a vantaggio degli uomini. Le donne continueranno a lavorare gratuitamente, senza alcun riconoscimento!
Vogliono renderci sempre più precarie e meno garantite, ci vogliono mogli e madri economicamente dipendenti dagli uomini.
Vogliono farci pagare il prezzo più alto .. MA NON SAREMO NOI A PAGARE LA LORO CRISI!
ASSEMBLEA DELLE DONNE IN ONDA... 5 novembre ore 16 facoltà di fisica Aula Amaldi
Verso la manifestazione nazionale di donne per le donne del 22 novembre Spezzone Scuola e Università!
A tutte le studentesse, le ricercatrici le precarie e le lavoratrici dell’università
La riforma dell'università non deve essere oggetto di trattativa da parte dell'opposizione, se il governo vuole dialogare con qualcuno, lo faccia direttamente col movimento, a partire dal ritiro della legge 133 e della legge Gelmini.
Le straordinarie giornate di mobilitazione della settimana appena trascorsa hanno prodotto nel governo una spaccatura sul tema della riforma universitaria. Sabato il Presidente del Consiglio faceva marcia indietro sull'eventualità di un decreto su questo tema nell'arco di pochi giorni, il giorno successivo per mezzo di Paolo Bonaiuti queste dichiarazioni venivano puntualmente smentite. Oggi, dalle pagine di Repubblica l'on. Calderoli auspicava un clima di dialogo con l'opposizione sul tema delle riforme, invito subito raccolto dalle segreterie dipartito che si dichiaravano disponibili alla trattativa.
Le mobilitazioni di queste settimane hanno interessato centinaia di migliaia di persone in tutto il paese, costruendo attraverso la pratica quotidiana delle assemblee nelle facoltà e negli atenei in agitazione una straordinaria esperienza di partecipazione democratica, irriducibile nelle forme della rappresentanza politica e della delega. Per questo riteniamo che qualunque tipo di discussione sull'università debba partire dal ritiro immediato della legge 133, della legge Gelmini e da un dialogo diretto col movimento studentesco.
Una riforma dell'università è già in atto, quella che stiamo costruendo nelle università occupate e in mobilitazione, partendo dai nostri gruppi di lavoro, lezioni riconvertite, seminari di autoformazione, attraversati da studenti, ricercatori precari e dottorandi.
L'onda non si arresta:
* il7/11 giornata diffusa di mobilitazione nazionale.
* il 14/11 corteo nazionale autonomo e indipendente di scuola e
università a Roma.
* Il 15 e16/11 assemblea nazionale a Roma per l'autoriforma.
Palermo: Aggrediti studenti del coordinamento 'Figli di nessuno''
Palermo, 4 nov - A Palermo sono stati aggrediti tre studenti universitari del coordinamento ''Figli di nessuno'' mentre effettuavano un volantinaggio, all'interno della cittadella universitaria di viale delle Scienze, per la pubblicizzazione della manifestazione di domani.
Il portavoce dei 'Figli di Nessuno' in una nota precisa che ''il sedicente movimento studentesco, impegnato nella contestazione ai provvedimenti legislativi del ministro Gelmini, getta la maschera e dimostra la sua intolleranza e violenza nei confronti degli studenti non allineati. Infatti questo pomeriggio, erano circa le 16,30, durante un volantinaggio per la pubblicizzazione della manifestazione di domani, tre studenti appartenenti al nostro coordinamento sono stati aggrediti da quattro ragazzi nei pressi della facolta' di Economia. Questi ragazzi, che non abbiamo riconosciuto, hanno prima inveito contro di noi affermando che 'non dobbiamo permetterci di spaccare il movimento' e 'se continuate con questa propaganda vi finisce male'''.
''A questo punto - continua la nota del portavoce dei 'Figli di Nessuno' - i quattro balordi hanno spinto per terra uno dei nostri colleghi e poi hanno rubato i volantini dalle nostre mani dileguandosi nel giardino tra la facolta' di Economia e quella di Lettere''.
Il portavoce dei 'Figli di Nessuno' ricorda: Siamo un coordinamento non violento, quindi non reagiremo mai a queste provocazioni. Tuttavia chiediamo al Rettore Lagalla una maggiore vigilanza nelle facolta' affinche' fatti del genere non succedano piu'. Questo gravissimo atto conferma la nostra scelta di volere rompere definitivamente con quanti conducono una protesta sempre piu' incivile. In tutte le varie assemblee di facolta', quanti sono contrari ai contenuti e alle forme della protesta vengono spesso offesi e minacciati pubblicamente''.
''Era normale - continua la nota - che prima o poi qualcuno venisse aggredito. E' a causa di questo clima da 'guerra civile' che le assemblee sono sempre piu' disertate dagli studenti.
Siamo passati, difatti, dai cinquemila studenti presenti alla prima assemblea d'ateneo ad Architettura, ai circa settecento studenti di questa mattina ad Ingegneria. Per questo motivo abbiamo creato questo coordinamento che vuole rappresentare quanti vogliono discutere serenamente le riforme che stanno cambiando il volto dell'universita' e che vogliono trovare metodi di lotta senza colpire il diritto allo studio. Non ci faremo intimidire da nessuno. La nostra battaglia, per un'universita' accessibile a tutti e libera da ogni casta, continua''.