Il rettore fai-da-te(grazie al Ministero)
2005
Un Ateneo privato intitolato al Fondatore: con lauree
in Economia, Giurisprudenza e Odontoiatria. E un albergo!
Ma la Crui protesta: a Villa San Giovanni
nasce una università modello familiare
di MASSIMILIANO PAPASSO
A ciascuno il suo Ateneo. Se pensate che per mettere in piedi un'Università sia necessario avere alle spalle una lunga carriera accademica, vi sbagliate di grosso. In Italia, più precisamente a Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, esiste un signore che nel giro di due anni ha creato un vero e proprio Ateneo. Con tanto di corsi laurea, centri di ricerca e benestare del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
Artefice di questo sorprendente risultato, tale Francesco Ranieri, Rettore della Libera Università Europea degli Studi a lui stesso intitolata: il primo Rettore fai-da-te della storia accademica italiana. E già, perché il signor Ranieri, 65 anni, una laurea in Giurisprudenza e una in Economia, tra una candidatura al Parlamento nelle file della Democrazia Cristiana e un incarico da consulente giuridico della Regione Lombardia, non ha mai avuto il tempo di diventare Preside o docente di una qualche Facoltà.
Lui, Rettore, lo è diventato semplicemente per acclamazione. Ad essere più precisi grazie ad una delibera del Consiglio d'Amministrazione dell'Ateneo, che lui stesso ha nominato in qualità di presidente dell'Associazione culturale, unico sponsor quest'ultimo dell'Università "Franco Ranieri". Un'anomalia - portata alla luce nell'ultimo numero del mensile "il Corriere dell'Università e del Lavoro" - che ha scatenato un putiferio nel mondo accademico, tra lettere, dimissioni e contestazioni, ma che lui, "il Rettore che si è fatto da solo" continua a spiegare con il sorriso sulle labbra.
"La mia è una carica indipendente - puntualizza Francesco Ranieri - che premia la mia comprovata professionalità. Quando due anni fa mi venne in mente di far nascere un'Università a Villa San Giovanni, il mio desiderio era solo quello di frenare l'emorragia di studenti calabresi verso le grandi città del Nord. D'altronde, perché andare a studiare alla Bocconi quando con 15 euro al giorno si può ottenere una laurea a casa nostra?".
Di parere diverso però il resto dei rettori siciliani e calabresi, che attraverso un documento congiunto hanno espresso la loro "più netta opposizione al riconoscimento legale dei titoli emessi dall'Università di Villa San Giovanni". A loro con il passare delle settimane si è aggiunto prima il no della Crui, la più alta istituzione del mondo accademico italiano, e poi quello delle più importanti associazioni nazionali di Odontoiatria (uno dei corsi di laurea che saranno attivati), a causa della "pochezza scientifica della struttura messa in piedi da Ranieri". Un giudizio diametralmente opposto da quello che nel mese di dicembre, il Comitato per la valutazione del sistema universitario, diede analizzando la proposta di Ranieri, e che di fatto ha spalancato le porte al suo riconoscimento giuridico.
Per questo si aspetta solo la firma da parte del Ministro Letizia Moratti, la quale dato il moltiplicarsi delle polemiche, si è data qualche giorno per riflettere. Così in un mare di dubbi a farne le spese potrebbero essere proprio gli studenti interessati a iscriversi alla neonata Università calabrese. Chiamando al centralino della Facoltà, gestito manco a dirlo dalla figlia del rettore, si dà ormai per scontato il riconoscimento ministeriale, ma se si chiede qualche informazione in più riguardo ai corsi o al personale docente, si viene rimandati al sito Internet della Facoltà, rigorosamente in fase di aggiornamento. Di sicuro quindi ci sono solo le tasse da pagare: 5000 euro l'anno per una laurea in Economia e Giurisprudenza, e 7500 per una in Odontoiatria. Oltre al fatto che studenti, genitori e professori durante i giorni di lezione avranno a disposizione le stanze di un hotel a cinque stelle con vista sullo stretto. Ovviamente previo dovuto pagamento.
(14 febbraio 2005)
http://www.repubblica.it/2005/b/sezioni/scuola_e_universita/villasan/villasan/villasan.html]La Repubblica
in Economia, Giurisprudenza e Odontoiatria. E un albergo!
Ma la Crui protesta: a Villa San Giovanni
nasce una università modello familiare
di MASSIMILIANO PAPASSO
A ciascuno il suo Ateneo. Se pensate che per mettere in piedi un'Università sia necessario avere alle spalle una lunga carriera accademica, vi sbagliate di grosso. In Italia, più precisamente a Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, esiste un signore che nel giro di due anni ha creato un vero e proprio Ateneo. Con tanto di corsi laurea, centri di ricerca e benestare del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
Artefice di questo sorprendente risultato, tale Francesco Ranieri, Rettore della Libera Università Europea degli Studi a lui stesso intitolata: il primo Rettore fai-da-te della storia accademica italiana. E già, perché il signor Ranieri, 65 anni, una laurea in Giurisprudenza e una in Economia, tra una candidatura al Parlamento nelle file della Democrazia Cristiana e un incarico da consulente giuridico della Regione Lombardia, non ha mai avuto il tempo di diventare Preside o docente di una qualche Facoltà.
Lui, Rettore, lo è diventato semplicemente per acclamazione. Ad essere più precisi grazie ad una delibera del Consiglio d'Amministrazione dell'Ateneo, che lui stesso ha nominato in qualità di presidente dell'Associazione culturale, unico sponsor quest'ultimo dell'Università "Franco Ranieri". Un'anomalia - portata alla luce nell'ultimo numero del mensile "il Corriere dell'Università e del Lavoro" - che ha scatenato un putiferio nel mondo accademico, tra lettere, dimissioni e contestazioni, ma che lui, "il Rettore che si è fatto da solo" continua a spiegare con il sorriso sulle labbra.
"La mia è una carica indipendente - puntualizza Francesco Ranieri - che premia la mia comprovata professionalità. Quando due anni fa mi venne in mente di far nascere un'Università a Villa San Giovanni, il mio desiderio era solo quello di frenare l'emorragia di studenti calabresi verso le grandi città del Nord. D'altronde, perché andare a studiare alla Bocconi quando con 15 euro al giorno si può ottenere una laurea a casa nostra?".
Di parere diverso però il resto dei rettori siciliani e calabresi, che attraverso un documento congiunto hanno espresso la loro "più netta opposizione al riconoscimento legale dei titoli emessi dall'Università di Villa San Giovanni". A loro con il passare delle settimane si è aggiunto prima il no della Crui, la più alta istituzione del mondo accademico italiano, e poi quello delle più importanti associazioni nazionali di Odontoiatria (uno dei corsi di laurea che saranno attivati), a causa della "pochezza scientifica della struttura messa in piedi da Ranieri". Un giudizio diametralmente opposto da quello che nel mese di dicembre, il Comitato per la valutazione del sistema universitario, diede analizzando la proposta di Ranieri, e che di fatto ha spalancato le porte al suo riconoscimento giuridico.
Per questo si aspetta solo la firma da parte del Ministro Letizia Moratti, la quale dato il moltiplicarsi delle polemiche, si è data qualche giorno per riflettere. Così in un mare di dubbi a farne le spese potrebbero essere proprio gli studenti interessati a iscriversi alla neonata Università calabrese. Chiamando al centralino della Facoltà, gestito manco a dirlo dalla figlia del rettore, si dà ormai per scontato il riconoscimento ministeriale, ma se si chiede qualche informazione in più riguardo ai corsi o al personale docente, si viene rimandati al sito Internet della Facoltà, rigorosamente in fase di aggiornamento. Di sicuro quindi ci sono solo le tasse da pagare: 5000 euro l'anno per una laurea in Economia e Giurisprudenza, e 7500 per una in Odontoiatria. Oltre al fatto che studenti, genitori e professori durante i giorni di lezione avranno a disposizione le stanze di un hotel a cinque stelle con vista sullo stretto. Ovviamente previo dovuto pagamento.
(14 febbraio 2005)
http://www.repubblica.it/2005/b/sezioni/scuola_e_universita/villasan/villasan/villasan.html]La Repubblica
1 commento:
Il decreto di attivazione di questa uni viene revocato in data 2-11-2006 con decreto di revoca in base al "Procedimento PI4595, Decisione n. 13908" del 10 gennaio 2005 per pubblicità ingannevole:
<< Con richiesta di intervento pervenuta in data 1° luglio 2004, un consumatore ha segnalato la
presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, di un messaggio pubblicitario
diffuso in data 21 giugno 2004, dall’Università Europea degli Studi “Franco Ranieri” di Villa San
Giovanni (RC), attraverso il sito internet www.uniranieri.it, relativo ai servizi offerti dalla
suindicata istituzione.
Nella richiesta di intervento si evidenzia che il messaggio indurrebbe a ritenere che l’Università
Europea degli Studi “Franco Ranieri” di Villa San Giovanni sia un’università autorizzata ad
operare in Italia come università riconosciuta e che conferisca diplomi di laurea aventi valore
legale. In realtà la suindicata università non avrebbe ottenuto alcun riconoscimento da parte del
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e non potrebbe rilasciare titoli aventi
valore legale. ... Il messaggio è costituito da una home page dove, accanto alla denominazione Università Europea
degli Studi “Franco Ranieri” di Villa San Giovanni (RC), viene riportata la dicitura “non statale”. ... Nella pagina dedicata alla presentazione dell’istituzione si afferma che “L’università Europea
Ranieri si inserisce a pieno titolo nella nuova architettura di sistema degli ordinamenti didattici
universitari, con la definizione di curricula formativi articolati su due livelli di eccellenza... Con nota del 7 ottobre 2004, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha reso
noto che allo stato l’Università Europea degli Studi “Franco Ranieri” non è un’istituzione
universitaria riconosciuta, né è autorizzata a rilasciare titoli accademici aventi valore legale in
Italia. ... >>
la conclusione fu questa:
<< Il messaggio nel suo complesso lascia intendere che l’Università Europea degli Studi “Franco
Ranieri” sia una università riconosciuta e che rilasci diplomi di laurea aventi valore legale.
I profili di ingannevolezza segnalati riguardano quindi la possibile induzione in errore dei
consumatori circa la qualifica dell’Università Europea degli Studi “Franco Ranieri” quale
istituzione universitaria riconosciuta in Italia, nonché il valore legale dei diplomi dalla stessa
rilasciati.>>
deliberando che:
<< il messaggio pubblicitario descritto al punto II del presente provvedimento, diffuso
dall’Università Europea degli Studi “Franco Ranieri”, costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti
in motivazione, una fattispecie di pubblicità ingannevole ai sensi degli artt. 1, 2, e 3, lettere a), c),
del Decreto Legislativo n. 74/92, e ne vieta l’ulteriore diffusione.
L’inottemperanza alla presente delibera è punita, ai sensi dell’art. 7, comma 9, del Decreto
Legislativo n. 74/92, con l’arresto fino a tre mesi e con l’ammenda fino a
duemilacinquecentottantadue (2.582,00) euro.
Il presente provvedimento verrà comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino
dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. >>
Credo sia stato presentato ricorso ma che ancora il ministero non abbia dato parere positivo in merito
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