Il pm Guariniello: questa tragedia insegna che "bisogna investire in sicurezza"
Migliorano le condizioni dei compagni tranne Andrea, ricoverato al Cto, che dovrà subire un altro intervento
Rivoli, nuovo sopralluogo al liceo Darwin
Seconda operazione per il ferito grave
TORINO - A Rivoli oggi è il giorno del dolore e dello sgomento, mentre procedono le indagini tra le macerie nell'aula della quarta G del liceo Darwin dove ieri è crollata la controsoffittatura e il tubo in ghisa che nascondeva. Un cedimento che ha provocato la morte di Vito Scafidi, uno studente di 17 anni. Migliorano invece le condizioni dei suoi compagni di classe rimasti feriti tranne Andrea, il più grave, che dovrà subire un altro intervento e rischia di rimanere paralizzato.
Va avanti l'inchiesta aperta dalla procura che indaga per disastro e omicidio colposo a carico di ignoti, mentre dilagano le polemiche sulla sicurezza negli edifici scolastici. Nuovo sopralluogo del procuratore aggiunto, Raffaele Guariniello, tra i primi ieri a recarsi sul luogo della tragedia: "Stiamo raccogliendo la documentazione, e stiamo sentendo dei testimoni", ha detto, sottolinenando che sarà "importante", per la procura, il lavoro svolto sin da stamani dai consulenti tecnici. "Da tutti questi elementi - ha detto il procuratore aggiunto - conterei che si riesca a dare una spiegazione di questo evento". In ogni modo, da eventi di questo tipo "bisogna trarre sempre degli insegnamenti - sottolinea il pm Guariniello - in questi ambienti, sia di lavoro che nelle scuole dove mandiamo in nostri figli, bisogna investire in sicurezza".
Intanto all'istituto si va avanti è sono già scattate nella parte non sequestrata dalla magistratura, le verifiche delle controsoffittature da parte dei tecnici. "L'edificio è vecchio e in passato ha avuto qualche problema - ha detto oggi la preside, Maria Torelli che questa mattina era nel suo ufficio - ma mai, ripeto mai, abbiamo avuto problemi con i controsoffitti. Questo è il fine settimana più brutto della mia vita. Sono vicinissima alle famiglie degli studenti, in particolare a quella di Vito Scafidi. Non lo conoscevo di persona perché la scuola ha più di mille studenti e conosco solo quelli che mi creano dei problemi. E Vito non era tra questi".
A Rivoli oggi hanno fatto un sopralluogo anche il presidente della Provincia, Antonio Saitta e l'assessore provinciale all'istruzione Umberto D'Ottavio. Nel pomeriggio, intanto, si svolgerà a Torino, davanti a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche dell'Università, un presidio di studenti e genitori su quanto è successo ieri al liceo di Rivoli.
Intanto Andrea Macrì, 17 anni, il più grave dei feriti, già operato alla colonna vertebrale al Cto, dovrà subire un nuovo intervento. "Le condizioni di Andrea Macrì - ha detto stamattina Antonio Miletto, direttore del dipartimento di emergenza del Cto - sono buone. Ha subito un intervento di stabilizzazione della colonna vertebrale per completare la quale avrà bisogno di una seconda operazione che verrà effettuata domani o martedì al massimo. Soltanto dopo questo secondo intervento sarà possibile effettuare una valutazione neurologica. Resta quindi la prognosi riservata".
Il rischio è che Andrea Macrì possa rimanere paralizzato agli arti inferiori. Il giovane, che è sedato, è arrivato cosciente in ospedale. Si ricordava ciò che era successo. "Ha reagito con molta forza - ha spiegato Miletto - chiedeva dell'amico morto. Probabilmente gli era vicino quando è crollato il soffitto. Prima dell'intervento è stato affiancato da un gruppo di psicologi".
Migliorano, invece, le condizioni delle altre due ragazze ricoverate al Cto. Netto il miglioramento per Cinzia che ha una prognosi di 20 giorni e che sarà dimessa nei prossimi giorni mentre Federica, che ha riportato una frattura vertebrale che non necessita di intervento chirurgico e senza danni neurologici, ha una prognosi di 60 giorni. "E' stato terribile, l'ho vista davvero grigia", racconta oggi Federica dal letto dell'ospedale, "per un attimo ho temuto il peggio".
"Non sono della quarta G - racconta la ragazza - ero lì per salutare la mia amica Cinzia e organizzare con lei il sabato sera, ma all'improvviso è accaduto quello che ormai sapete. Purtroppo mi hanno riferito che Vito non ce l'ha fatta e mi hanno anche detto di Andrea", il ragazzo che rischia la paralisi. "Mi dispiace davvero tanto", dice nascondendo la commozione dietro gli occhiali da vista.
(23 novembre 2008)
Fonte: Repubblica
Va avanti l'inchiesta aperta dalla procura che indaga per disastro e omicidio colposo a carico di ignoti, mentre dilagano le polemiche sulla sicurezza negli edifici scolastici. Nuovo sopralluogo del procuratore aggiunto, Raffaele Guariniello, tra i primi ieri a recarsi sul luogo della tragedia: "Stiamo raccogliendo la documentazione, e stiamo sentendo dei testimoni", ha detto, sottolinenando che sarà "importante", per la procura, il lavoro svolto sin da stamani dai consulenti tecnici. "Da tutti questi elementi - ha detto il procuratore aggiunto - conterei che si riesca a dare una spiegazione di questo evento". In ogni modo, da eventi di questo tipo "bisogna trarre sempre degli insegnamenti - sottolinea il pm Guariniello - in questi ambienti, sia di lavoro che nelle scuole dove mandiamo in nostri figli, bisogna investire in sicurezza".
Intanto all'istituto si va avanti è sono già scattate nella parte non sequestrata dalla magistratura, le verifiche delle controsoffittature da parte dei tecnici. "L'edificio è vecchio e in passato ha avuto qualche problema - ha detto oggi la preside, Maria Torelli che questa mattina era nel suo ufficio - ma mai, ripeto mai, abbiamo avuto problemi con i controsoffitti. Questo è il fine settimana più brutto della mia vita. Sono vicinissima alle famiglie degli studenti, in particolare a quella di Vito Scafidi. Non lo conoscevo di persona perché la scuola ha più di mille studenti e conosco solo quelli che mi creano dei problemi. E Vito non era tra questi".
A Rivoli oggi hanno fatto un sopralluogo anche il presidente della Provincia, Antonio Saitta e l'assessore provinciale all'istruzione Umberto D'Ottavio. Nel pomeriggio, intanto, si svolgerà a Torino, davanti a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche dell'Università, un presidio di studenti e genitori su quanto è successo ieri al liceo di Rivoli.
Intanto Andrea Macrì, 17 anni, il più grave dei feriti, già operato alla colonna vertebrale al Cto, dovrà subire un nuovo intervento. "Le condizioni di Andrea Macrì - ha detto stamattina Antonio Miletto, direttore del dipartimento di emergenza del Cto - sono buone. Ha subito un intervento di stabilizzazione della colonna vertebrale per completare la quale avrà bisogno di una seconda operazione che verrà effettuata domani o martedì al massimo. Soltanto dopo questo secondo intervento sarà possibile effettuare una valutazione neurologica. Resta quindi la prognosi riservata".
Il rischio è che Andrea Macrì possa rimanere paralizzato agli arti inferiori. Il giovane, che è sedato, è arrivato cosciente in ospedale. Si ricordava ciò che era successo. "Ha reagito con molta forza - ha spiegato Miletto - chiedeva dell'amico morto. Probabilmente gli era vicino quando è crollato il soffitto. Prima dell'intervento è stato affiancato da un gruppo di psicologi".
Migliorano, invece, le condizioni delle altre due ragazze ricoverate al Cto. Netto il miglioramento per Cinzia che ha una prognosi di 20 giorni e che sarà dimessa nei prossimi giorni mentre Federica, che ha riportato una frattura vertebrale che non necessita di intervento chirurgico e senza danni neurologici, ha una prognosi di 60 giorni. "E' stato terribile, l'ho vista davvero grigia", racconta oggi Federica dal letto dell'ospedale, "per un attimo ho temuto il peggio".
"Non sono della quarta G - racconta la ragazza - ero lì per salutare la mia amica Cinzia e organizzare con lei il sabato sera, ma all'improvviso è accaduto quello che ormai sapete. Purtroppo mi hanno riferito che Vito non ce l'ha fatta e mi hanno anche detto di Andrea", il ragazzo che rischia la paralisi. "Mi dispiace davvero tanto", dice nascondendo la commozione dietro gli occhiali da vista.
(23 novembre 2008)
Fonte: Repubblica
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