domenica 23 novembre 2008

L' autodifesa del rettore di Messina 'Qualcuno mi vuole esautorare'

L' autodifesa del rettore di Messina 'Qualcuno mi vuole esautorare'

«Sono state dette numerose inesattezze e falsità». Si difende così il rettore dell' Università di Messina, Franco Tomasello, nel corso di una conferenza stampa indetta dopo le notizie sul coinvolgimento della moglie Carmela Grasso, neurochirurgo e dirigente dell' università, in una indagine per corruzione. «Non voglio entrare nel merito dell' indagine condotta dalle autorità competenti - dice il rettore - dico solo che una commissione ad hoc per monitorare l' attività del Policlinico l' ha istituita questa università, nel 2007». Il rettore ricorda la nomina di Giuseppe Pecoraro al vertice della struttura: «Ha fatto piazza pulita di costi ritenuti troppo esosi e inutili», aggiunge il rettore: «Fin dal mio insediamento ho impostato una condotta di trasparenza sapendo che la mia condotta non sarebbe stata gradita ad alcuni soggetti.

C' è un manipolo di persone che pensa di poter fare valere la filosofia di servirsi di una istituzione pubblica per fini personali, io non lo accetto e andrò avanti per la mia strada». Intanto, ieri, si è insediata una commissione per esaminare le procedure attuate dall' Ateneo peloritano per quel processo di trasparenza annunciato dallo stesso Tomasello. «Tre figure eminenti - afferma il rettore - di cui non conosco nemmeno i nomi, stanno esaminando i documenti di questa università. Se qualcosa non va, sarà la Procura poi a rintracciare i responsabili». Per il Policlinico, il commissario ha già stilato una relazione che fotografa le condizioni dell' azienda universitaria.

Come anticipato ieri da Repubblica, la moglie del rettore, Carmela Grasso risulta indagata per corruzione, «in concorso con altri», nella gestione dei servizi di vigilanza e per la fornitura di pasti al Policlinico di Messina. Assieme a lei, sarebbero indagate altre cinque persone.

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